Ci sono quei libri che hai letto e di cui conservi un pessimo ricordo: scritti male, pesanti, noiosi e che mai e poi mai riprenderesti in mano, se non per farti volutamente del male e che a ripensarci ti chiedi: "Ma chi me l'ha fatto fare a leggere questa merda?"
Sono soprattutto insignificanti, dozzinali. Niente ti danno e niente ti lasciano, perchè sono uguali a migliaia di altri libri che non valgono neanche la carta su cui sono stampati.
Ci sono poi quei libri di cui conservi un generale buon ricordo, che magari non erano nulla di che ma col passare del tempo hanno acquisito una certa dose di nostalgia e quindi ci ripensi sempre con piacere; magari ogni tanto li sfogli per trovare citazioni o paragrafi che ti avevano colpito, ma che non rileggeresti mai per intero per paura di rovinarti il bel ricordo che hai di essi. Perchè si sa, la nostalgia è bastarda e quello che magari t'era piaciuto anni fa, ora ti annoia o ti deprime (basti pensare che da ragazzino ho adorato i film di Van Damme ma rivederne uno ora sarebbe, come dire, peggio che deludente).
Ci sono anche quei libri che iniziano benissimo, poi per una cosa o per l'altra s'introiano: la trama è troppo semplicistica (o troppo complicata) il protagonista fa delle azioni incomprensibili, succedono dei fatti che non hanno nessuna conseguenza logica e via dicendo. Magari pensi che siano dei gran bei libri, poi invece, verso la fine, ecco che succede qualcosa che non funziona come dovrebbe e tutto va in vacca, il finale fa cagare ed è tutto rovinato. E lo è così tanto che anche quello che c'era di bello all'inizio della lettura viene distrutto da un finale non all'altezza o comunque da una conclusione stupida, inutile ed a volte addirittura dannosa. Sono dei libri deludenti che forse con qualche cura in più, tipo una revisione dei testi o della trama, potevano essere qualcosa di stupendo ma che invece si sono rivelati una grossa fregatura.
Ci sono infine quei libri che hai adorato e di cui conservi uno splendido ricordo e che non ti stancheresti mai di riprendere in mano, rileggere, sfogliare, segnare le citazioni, studiare i paragrafi. Sono quei libri che ti segnano per la vita e che anche a distanza di anni ti dispiace averli conclusi. Quei libri che ti rimangono dentro e che ti insegnano qualcosa in più su te stesso o su quello che ti circonda. Son rari e bisogna centellinarli; e forse l'unica cosa di cui ti penti è che li hai finiti troppo in fretta. Perchè i bei libri finiscono sempre troppo presto. Sono quei libri che anche a rileggerli non perdono un grammo della loro forza, della loro bellezza, perchè sono dei capolavori. Ed anche quando finiscono, te ne porti dentro sempre un pezzo tatuato nel cuore.
E niente, i libri sono come le relazioni sentimentali e le relazioni sentimentali come i libri.
E ogni tanto ti diverti a toglierne uno dallo scaffale per vedere com'era, però, comunque, una capatina in libreria per vedere che c'è di nuovo la fai sempre, soprattutto quando non hai niente da leggere.
giovedì 17 luglio 2014
Filosofia spicciola
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