Continuava a essere luglio, continuava a fare un caldo da scoppiare ed io avevo già scritto il prologo e il capitolo 2 (che poi divennero, rispettivamente: il capitolo 2 e capitolo 1, mentre il prologo definitivo lo scrissi poco più in là). Avevo le mappe, gentilmente disegnate da Serena, che non ringrazierò mai abbastanza (a proposito, mi sono appena accorto che non le ho messe per niente qui sul blog. Dovrò rimediare in questi giorni) e avevo iniziato a scrivere, senza nessuna idea di come dovesse essere la trama, l'ossatura della storia. Avevo un sistema magico e l'ambientazione, il protagonista e forse addirittura un finale, ma non sapevo nient'altro. Ho iniziato a scrivere completamente alla cieca, il che mi ha complicato le cose non poco, giunto al capitolo 10 o giù di lì.
Sentivo però che mancava qualcosa.
L'idea era quella di produrre un fantasy a suo modo originale, una specie di poliziesco e Dog si adattava perfettamente a quel ruolo. E cosa è sempre presente in un poliziesco? Il poliziotto, appunto. Ecco che l'idea prendeva forma: un fantasy in cui un poliziotto insegue un ladro per un crimine che non ha commesso.
Fu lì che nacque Vorat.
Non sto a dirvi come riuscii a scovare il nome (diciamo che la prima scelta non fu proprio felicissima), però ecco che l'ossatura prendeva forma. Vorat è la mia idea di poliziotto, nel mondo che ho ideato. Una persona preparata e decisamente cazzuta, che si muove in qualsiasi ambiente con scioltezza, forte del potere che ha alle spalle. L'aspetto di Vorat, decisi che doveva essere esattamente come quello di Idris Elba. Non so spiegare il motivo, so solo che l'attore mi piace ed è massiccio senza essere molto muscoloso, e ha l'aria cazzuta. Qualche settimana prima di iniziare a scrivere, rividi per l'ennesima volta Pacific Rim e il suo personaggio è quello che mi è rimasto più impresso. Non è un caso, fra parentesi, che ci sia una citazione proprio a quel film, in un punto non precisato del libro (mezza birra a chi indovina quale e dove).
Vorat è, in assoluto, il personaggio che mi ha dato più problemi. Mentre i capitoli di Dog si scrivevano quasi da soli, per il mio poliziotto ho fatto una fatica infernale e credo che i più attenti possano accorgersene. Le parti d’indagine, anche se all'occhio più smaliziato possono sembrare semplice, per me sono state toste, visto che non ho mai particolarmente trattato il genere poliziesco. Non che disdegni il genere, beninteso, però non ho mai letto molto e questa mancanza ha pesato in sede di scrittura. Tutte le parti d’indagine, sono frutto di una buona dose di culo e di accese discussioni con la mia beta reader, la quale mi faceva notare le peggiori stronzate che venivano fuori. Non è un caso se i capitoli di Vorat, siano stati quelli più rimaneggiati; ancora oggi, leggendoli, ho il timore di aver scritto stronzate galattiche, tanto sono ignorante in materia.
Qualcuno ora si chiederà: "Ma se non t’intendi di polizieschi, perché cazzo hai scritto un poliziesco?"
Bella domanda. La risposta è che non ne ho la più pallida idea.
La storia, come ho scritto sopra, non aveva una scaletta di eventi, né una traccia, né assolutamente nulla. Avevo giusto qualche vaga idea su come dovesse essere la storia, ma avevo tralasciato quella piccolezza che uno scrittore più esperto avrebbe invece considerato: lo sviluppo di una trama. La storia, mano mano che scrivevo, s'è creata da sé e questo è un dato di fatto. Posso dire abbastanza tranquillamente, che non mi ha dato molti problemi (anche se ogni tanto dovevo prendermi alcuni giorni di pausa per pensare a come incastrare tutti gli elementi che avevo in testa), ma è stata una fatica che avrei potuto risparmiarmi, se solo avessi avuto le idee più chiare. Per questo son partito con l'idea di scrivere un fantasy e ne è venuto fuori un mezzo poliziesco.
Per caso.
giovedì 12 giugno 2014
Scritto nel Sangue - I Personaggi #2
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