Il rumore di qualcosa che si rompe.
Ci sono giorni in cui l'unica cosa che puoi fare è alzare il colletto, chiudere il giubbotto, e sperare che la tempesta passi.
Quei giorni in cui hai freddo, anche se è novembre e ci sono 24 gradi. Quando non riesci più a ridere e nemmeno più a berci su, come dicevano i Derozer. Sono sicuro che esista un motivo per cui a volte vieni preso a bastonate senza motivo, fino cavarti il respiro dalle cellule. È sempre lì quel caro vecchio bastone, pronto a spaccarti i denti, proprio quando pensi di aver superato, di esserti lasciato alle spalle tutte quelle cicatrici e suture, con cui hai messo insieme i pezzi.
Così si tira avanti, si alza il colletto e si aspetta.
Quei giorni in cui hai freddo, anche se è novembre e ci sono 24 gradi. Quando non riesci più a ridere e nemmeno più a berci su, come dicevano i Derozer. Sono sicuro che esista un motivo per cui a volte vieni preso a bastonate senza motivo, fino cavarti il respiro dalle cellule. È sempre lì quel caro vecchio bastone, pronto a spaccarti i denti, proprio quando pensi di aver superato, di esserti lasciato alle spalle tutte quelle cicatrici e suture, con cui hai messo insieme i pezzi.
Così si tira avanti, si alza il colletto e si aspetta.
"Mena il tuo colpo più duro, amico. Non mi fai paura."
E paura non ne ho per nulla.
Però a volte, cristoddio, anche un colpo medio andrebbe bene, invece del solito spezza rotule.
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