lunedì 28 luglio 2014

Storie di ordinaria devastazione

Venerdì 25 luglio 2014, Mondo Ichnusa, ore 22:35, Marina di Torregrande, OR.

Mi arriva addosso il contenuto indefinito di una bottiglia, che spero sia vivamente birra o vino. Sperare nell'acqua serebbe un miracolo. Sul palco c'è Salmo, un rapper Olbiese che mi ha preso malissimo. Il mio amico, visibilmente ubriaco continua ad abbracciarmi perchè quando è così, vuole bene a tutti.
Attorno a me, circa trentamila persone. Cazzo.

Rewind.

Esco di casa alle quattro del pomeriggio, che c'è da andare a prendere A. e accompagnarlo dal meccanico, poi si prende l'altro A. e L., cui ho detto che sarei passato alle 16:30, preciso e puntuale. Ovviamente, arriviamo alle 17:30, con un'ora di ritardo.

Borsa frigo con le birre e un nostro beverone, e via che si va. Siamo in quattro in auto, sulla ia fida 500 che va a gas, per un peso totale che supera i 400 kg. Se l'auto non mi ha abbandonato quel giorno, confido che non lo farà mai più.
Il viaggio scorre tranquillo tra musica di merda (tipo la canzone del Campari, la Canzone del Piave e ROSVITA) e stronzate varie, a tipo 1 chilometro dalla meta mi scappa la piscia e mi fermo in una piazzuola, quando ovviamente stanno passando almeno cinquemila delle trentamila persone che poi ci saranno la notte. Sulle note di "Strapazzami di coccole", ci mettiamo a ballare mezzi ciucchi, tant'è che si ferma L. un nostro amico che ci ha riconosciuto da lontano mentre passava con la sua macchina lì di fronte.
Alla fine si riparte, si parcheggia affanculo perché ci sono troppe macchine e si va a mangiare uno di quei panini orribili dai chioschetti ambulanti, altresì detti "Caddozzo" e si inizia a bere l'intruglio magico, per l'occasione Rum & Cola della migliore annata Eurospin e ci si dirige più o meno sotto al palco.

Fast Foward.

Il grado di ubriachezza raggiunge livelli preoccupanti, quando i Subsonica fanno il loro ingresso. Ma alla fine i chilometri, la stanchezza, il viaggio, l'alcolismo, le zanzare fottutissime, sono valsi la pena, anche solo per ascoltare Tutti i miei Sbagli e sopratutto L'Odore.


E alla fine, tra gente che dormiva, gente che selfava la gente che dormiva, altre canzoni da auto un attimino migliori dell'andata, alle 4 del mattino siamo tornati sani e salvi a casa, soddisfatti ma tutti rotti dai salti che il concerto ci ha regalato. E a distanza di tre giorni, mi prudono ancora le punture delle zanzare atomiche che c'erano in quella cazzo di spiaggia-palude.


 


Sei il suono, le parole, di ogni certezza persa dentro il tuo odore.


 


 


BONUS, che per un mezzo secondo sono tornato noveenne:


 

Nessun commento:

Posta un commento