lunedì 11 agosto 2014

La wovokata

Anni fa giocavo di ruolo on line.
Cioè, ci gioco ancora, ma anni fa interpretavo un personaggio chiamato Wovoka.
Mi piaceva Wovoka. Era una specie di sciamano barbaro, agghindato con una pelliccia d'orso sulle spalle ed era il curatore del gruppo.
Un giorno ci si ritrova su una nave, per ispezionarla. La nave è della marina reale, nessun cattivo in vista, solo che noi siamo lì per capire esattamente cosa stanno combinando qui sopra, visto che, a quanto pare, sperimentano un nuovo tipo di arma chiamata "Polvere". Ci accolgono degli inquietanti personaggi completamente bardati con pesanti abiti in pelle, che li ricoprono totalmente da capo a piedi, a mò di protezione e ci viene quindi spiegato che l'uso della polvere è altamente nocivo per l'organismo e sopratutto suscettibile a forze magiche, quindi è espressamente vietato eseguire magie.
Tenete bene in mente questo.
Il nostro gruppo continua ad ispezionare la nave fino a capitare nei laboratori; gli scienziate lì presenti non vogliono ovviamente farci entrare, visto che l'aria è satura di Polvere e sarebbe pericoloso; noi insistiamo ma loro sembrano irremovibili.
"Qui gatta ci cova" pensa Wovoka.
Ed è a quel punto esegue un incantesimo di Identificazione, per capire esattamente di cosa è composta questa polvere, questo mentre gli scienziati si erano quasi convinti a lasciarci entrare, opportunamente bardati e protetti.

L'esplosione è devastante. Sventra a metà la nave, ma per puro caso (e per bontà del master), non ci sono vittime. A parte ovviamente il nostro gruppo che era l'unico a non essere opportunamente protetto dagli effetti della polvere. Risultato: eravamo tutti stati infettati con una malattia che essenzialmente ci avrebbe risucchiato l'anima (e quindi ucciso) entro poche settimane.

Da allora, ogni volta che un personaggio esegue un'azione idiota come feci io con Wovoka, ignorando bellamente il master, è detta Wovocata.

Avanti veloce, ieri notte.

Da due settimane si parla di andare in Spring Breakers. Trattasi essenzialmente di prendere la macchina, me e i miei amici, e mettersi in viaggio per visitare luoghi abbandonati su e giù per la Sardegna. È un passatempo divertente.


 

















 
  Tipo così.
   


Qualche settimana fa ci viene L'IDEA: andiamo in Spring Breakers. Dove? Ma si dai torniamo al vecchio ospedale abbandonato di San Leonardo. Ma è un posto che abbiamo già visitato, testa. Non c'è problema, perchè ecco il colpo di genio: CI ANDIAMO DI NOTTE.
Wov sì, ottima pensata.
E quindi eccoci qui, pronti per l'ennesimo Spring Breaker, ma stavolta di notte, in un luogo abbandonato distante un'ora e mezza di auto.
COSA POTRA' MAI ACCADERE?
 















   
   Il percorso.  


Ci si prepara con due mezzi. Stavolta al posto delle solite quattro-cinque persone, siamo ben in dieci, anche se poi uno ci bidonerà la mattina stessa. Partenza fissata ore 19:00.
Io esco di casa una mezzoretta prima, faccio il pieno di gas, poi inizia il giro di raccolta. Iniziano a volare le prime stronzate, poi si fa la spesa (una cassa di birra e qualche tramezzino per il viaggio) e via che si va, mentre il cielo inizia ad imbrunire.















   
  L'inizio della tragedia.  


Arriviamo a San Leonardo che sono le 10 e la prima tappa è il bar del paese, chiaramente. Io esco dalla macchina e mi attardo per sistemare alcune birre nella borsa frigo.
Apro quindi il portabagagli, sistemo il tutto (ché le birre sono importanti), poi raggiungo gli altri a lato della strada.

Poi c'è quel momento.
Quel momento in cui ti stai perfettamente rendendo conto di cosa è successo, ma ancora non vuoi crederci.
Quel momento in cui REALIZZI.
In cui sbianchi, il cuore inizia a battere pesantemente nel petto, e la sudorazione si fa copiosa.
Quel momento.
Il momento della Wovocata.

"Andre cos'hai?" chiede un'amica, ingenua.

Io la guardo. Guardo tutti.
"Ho lasciato le chiavi della macchina dentro il portabagagli".

 















   
     

C'è chi sfotte, chi propone, chi sdrammatizza (in effetti questo no). Qualcuno butta lì di spaccare il vetro "che tanto hai la Casco, che ti frega", qualcun'altro di far forza sul finestrino che sicuramente s'abbasserà (credici).
Finiamo la birra si prova a forzare il finestrino ma niente.
"C'è solo una cosa da fare: andare a prendere le chiavi di riserva. A casa."
"Non puoi chiamare tipo tuo fratello e fartele portare?"
"Piuttosto che chiedere qualcosa a lui, me la faccio a piedi."

E quindi mi faccio prestare l'altra auto, stereo a palla, il mio amico P. che mi fa compagnia e via che si torna.
Tre ore di auto ininterrotte, quasi 500km di strada fatti in una sola sera, 30 euro di benzina buttati dentro il cesso: ecco come ho passato la serata.
E questo mentre gli altri, ovviamente si divertivano e si terrorizzavano durante la visita all'ospedale abbandonato.
 



















     
 I ghost hunters all'opera. Notate la mia assenza.  Oggetti inquietanti al buio che io non ho visto.  Scale che mettono una strizza che io non ho provato.    


 















     
Il letto con la rosa poggiata sul cuscino che mi sono perso. Ragni delle tenebre che io non ho visionato.  Altre cose inquietanti a cui non ho assistito.

 
Però dai, in fin dei conti è andata bene, tutto sommato: sono sicuro che gli altri si sono divertiti un botto.



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